Camminare è una delle attività più antiche del mondo, molto probabilmente è proprio ciò che ha permesso all’homo Sapiens di evolvere e sopravvivere. Sempre più persone ogni anno vedono in questa attività “naturale” qualcosa che va bene oltre il muoversi nello spazio.
Una grande attenzione si è rivolta verso il mondo dei cammini, dello slow travel e delle escursioni giornaliere, attività che favoriscono un più sano stile di vita, la possibilità di viaggiare senza fretta o scadenze, l’occasione per godere di nuovi punti di vista e socializzare in maniera semplice e naturale.
L’incremento dei cammini in Italia
Negli ultimi anni si è registrato un incremento di pellegrini e viaggiatori su percorsi ufficiali tra il 10% ed il 20% toccando anche picchi del 40%. Sicuramente la pandemia causata dal Covid-19 ha accresciuto il desiderio di spazi aperti e attività fisica, ma non è da sottovalutare neanche l’aspetto interpersonale.
Prima del 2019 a praticare il trekking erano per lo più persone fra i 25 e i 45 anni, in solitaria o piccoli gruppi. Ad oggi il numero di gruppi organizzati, associazioni e gruppi di cammino hanno avuto una crescita esponenziale, i gestori di ostelli e rifugi parlano anche di un incremento del numero di interi nuclei famigliari che scelgono il cammino come idea per le vacanze o come esperienza di condivisione.
Camminare in Italia
Il panorama dei cammini italiani è estremamente variegato. La conformazione geografica del paese ha permesso la nascita di una grande offerta di percorsi che si distinguono per difficoltà, area di interesse o tema.
Questa grande varietà apre le porte a chiunque voglia affacciarsi ad un’esperienza di outdoor a prescindere dalle proprie possibilità sia economiche che fisiche. Molti neo-pellegrini hanno dichiarato di essere entusiasti della loro prima uscita e di voler assolutamente ripetere e approfondire l’argomento.
Si può scegliere fra percorsi pianeggianti o collinari, alla scoperta di realtà autoctone con percorsi enogastronomici, cammini composti da 4/5 tappe consecutive come la Via degli Dei (da Bologna a Firenze) o la Via del Sale (da Varzi a Portofino), fino a percorsi estremamente impegnativi come le Alte vie del Trentino composte da dislivelli importanti e tratti con vie ferrate.
Tutto questo da nord a sud del Paese, dove ogni regione lasciala la possibilità di vivere un’esperienza unica sotto ogni punto di vista.
Cammino o escursione giornaliera?
La domanda sorge spontanea soprattutto per chi è alle prime armi. Un cammino non è altro che un trekking di più giorni mentre un’escursione giornaliera è un’esperienza che si consuma nell’arco di 24 ore.
Possono sembrare la stessa cosa ma non lo sono affatto. Le escursioni in giornata permettono di scegliere attentamente che tipo di percorso affrontare, possono non richiedere particolari esigenze di attrezzatura e comportano uno sforzo fisico intenso ma non prolungato.
I cammini di più giorni consecutivi invece possono presentare diversi tipi di fondo strada o ambientazioni, necessitano un’attrezzatura più completa per poter affrontare condizioni meteo variabili e moltiplicano gli sforzi richiesti nel susseguirsi delle giornate consecutive di cammino.
La filosofia del viaggiare
Se così tante persone ogni anno scoprono la cruda bellezza del viaggiare a piedi non è solo dovuto all’aspetto salutare o di socializzazione ma anche a qualcosa di più profondo e personale.
Camminare lascia la possibilità di riflettere e di concedersi del tempo per lasciar sedimentare pensieri, emozioni e paure. I più grandi pensatori del tempo hanno riconosciuto l’utilità e l’importanza del “cammino”:
– Tutti i più grandi pensieri sono stati concepiti camminando –
Friedrich Nietzsche